Vivo

2020

Pelle conciata, legno, faro led, catena zincata

65x160x200

Una figura si erge in aria, sospesa come un profondo sospiro. La pelle è un ricordo di ciò che era e di ciò che è ora, perché noi la stiamo ammirando ed essa risplende. Quello che ormai è andato non ritornerà più, solo quella pelle è la determinazione di una volontà che cerca di resistere all’abbandono. Lo scarto è stato prelevato, lavorato e venduto, ma non tutto. Esso ha prodotto uno scarto ulteriore, destinandolo all’oblio dell’inutilità. Recuperandolo, ho potuto omaggiare e ridare vita a qualcosa che ormai non era più. Ci siamo salvati entrambi. Ora è in pace e non si preoccupa di fuggire alla morte perché, anche se per un brevissimo fenomeno temporale, ha conosciuto inconsapevolmente l’immortalità.

A figure stands in the air, suspended like a deep breath. The skin is a remembrance of what it was and what it is now, because we are admiring it and it shines. What has gone will never come back, only that skin is the determination of a will that tries to bear the abandonment. The scrap has been taken, processed and sold, but not all of it. It has created another scrap, condemning it to the oblivion of the usless. By taking it back i could pay homage and gave life back to something that wasn’t anymore. We both got saved. Now it rests in peace and it doesn’t care to escape death because for a short time it knew unconsciously immortality.

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