Transumanza

2019

Olio e acrilico su tela

150×200

Da terre lontane e vicine, enormi mandrie si spostano ogni anno, ogni mese, ogni giorno. La necessità che le porta a compiere questo atto è più forte della loro tradizione e del legame con la propria terra, la propria origine. C’è chi viaggia da solo, chi in compagnia di cari o di estranei, non importa: fascinoso e misterioso è il viaggio, non la destinazione. La valle in cui abito è famosa per la lavorazione della pelle e del manifatturiero artigianale che ne consegue, punta di diamante per la concia nazionale e internazionale. In quest’opera volevo indagare sul concetto di transumanza contemporanea, metafora di un mondo in cambiamento, sempre più raggiungibile e legato all’ornamento.

From distant and near lands, huge herds move every year, every month, every day. The need that leads them to perform this act is stronger than their tradition, the link with their land and their origin. There are those who travel alone, those in the company of loved ones or strangers, it does not matter: the journey is fascinating and mysterious, not the destination. The valley in which I live is famous for the workmanship of the leather and the craftsmanship that follows, the spearhead for national and international tanning. In this work, I wanted to investigate the concept of contemporary transhumance, a metaphor for a world in change, increasingly accessible and linked to ornamentation.

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